Approvata la legge regionale quadro sulla parità di genere

Il 25 giugno l’Assemblea regionale dell’Emilia-Romagna ha approvato la “Legge quadro per la parità e contro le discriminazioni di genere”.  Un risultato importante, frutto di un percorso ampio di partecipazione con associazioni di donne, amministrazioni locali e università.
Una parte significativa della legge, quella relativa alla violenza contro le donne, deriva da una proposta di legge di iniziativa popolare promossa dalla Conferenza regionale delle donne democratiche, sulla quale sono state raccolte 12.000 firme. Il testo e le firme sono state depositate in Regione la scorsa estate.
La legge nasce, quindi, da un percorso di partecipazione dal basso. E’ questo un elemento di forza importante, per l’attuazione delle norme in essa contenute.
E’ necessario che ci sia un deciso impegno in questa direzione da parte di tutti i soggetti coinvolti e che la Regione destini risorse per questo obiettivo.

“Se l’Emilia è donna”, di Enrico Grazioli

Un’altra legge? Ce n’era proprio bisogno nel paese dei mille codici e dei milioni di decreti? Sì. Ci voleva qualcuno (e guarda caso è stata l’Emilia Romagna) che avesse il coraggio e la determinazione per immaginare e far approvare tra le prime in Italia una legge quadro per la parità e contro le discriminazioni di genere. Certo, non sarà un testo legislativo regionale a cambiare i destini delle donne; non si pareggeranno le opportunità né si elimineranno le violenze per ordine di un Palazzo: ma non c’è alcun valore per una comunità che possa essere difeso, condiviso e fatto crescere se non è recepito almeno in una legge, filo della trama e dell’ordito di ogni convivenza civile. E ancora una volta va riconosciuto a questa regione il merito di aver dato l’esempio (se non di aver proposto un modello, ancora) di ciò che si può e si deve fare. Gli ambiti e le norme vanno dal riequilibrio della rappresentanza e dell’accesso nelle sedi politiche e istituzionali alle agevolazioni in tema di lavoro, scuola, sanità e welfare con tutele e incentivi. Naturalmente ci sono, nel testo, tutti i Tavoli, i Comitati, gli Osservatori e le Commissioni dove abitualmente vanno a soffocarsi le migliori intenzioni di tanti provvedimenti di legge nati per rispondere a un bisogno di legalità e di bene comune più diffuso. E manca, per ora, una chiara definizione delle risorse che saranno rese disponibili perché questa legge cammini con le sue gambe e non solo sui sorrisi delle donne che l’hanno fatta approvare. Toccherà probabilmente ancora una volta a loro fare uno sforzo in più, perché dalle parole si passi a una consapevolezza e a un’azione costanti. Non solo per rivendicare (cosa legittima e sacrosanta) una parità negata nei fatti e dai fatti, ma anche per fare dell’Emilia il primo terreno fertile per quell’alleanza tra donne e uomini che chi ha steso la legge pone alla base di una vera democrazia paritaria: capace di far germogliare futuro dalla ricchezza della diversità coltivata nell’uguaglianza. E quelle parole, che le donne emiliane hanno saputo per prime trasformare in legge, sono già patrimonio di tutti.

da La Gazzetta di Modena

Ciò che l’occhio non vede

IOCOSE e The Cool Couple in dialogo con Carlo Sala

Giovedì 3 luglio 2014 ore 18.30
FUORIMAPPA by Metronom
Via Carteria 8, Modena

In occasione della proroga della mostra Twist in The Tail (fino al 5 luglio) Metronom propone, in collaborazione con agendER un incontro che, a partire da una lettura della mostra, rifletta e si interroghi sul rapporto tra cultura, arte e luoghi deputati a ospitarla. L’incontro si terrà giovedì 3 luglio alle ore 18.30 nello spazio di Fuorimappa in via Carteria 8 a Modena.

Il progetto artistico su commissione, e/o site specific, assume oggi contorni nuovi, sfumati rispetto alle dinamiche che hanno guidato la ricerca in Italia, soprattutto quella legata alla fotografia, nel secondo Novecento. Allo stesso tempo il ruolo dell’artista si è progressivamente modificato sia nei presupposti che negli esiti di una relazione con lo spazio e con i luoghi. Attraverso la presentazione dei lavori di IOCOSE e The Cool Couple, e il contributo di Carlo Sala, curatore della mostra Twist in The Tail, si cercherà di dare conto prima di tutto di esperienze concrete del fare arte nel presente, cercando di vedere Ciò che l’occhio non vede, mettendo cioè in atto una sorta di straniamento per ampliare, attraverso l’arte, il nostro campo visivo in un orizzonte culturale e sociale. L’incontro sarà l’occasione per calare questo e altri temi nel contesto della città di Modena, tenendo uno sguardo ideale sul progetto del futuro polo della cultura dell’ex Ospedale Sant’Agostino.
Per questa occasione IOCOSE propone una nuova azione performativa del progetto A Crowded Apocalypse, che sarà realizzata giovedì 3 luglio a Modena e presentata nel corso della serata. A Crowded Apocalypse – If The Kids Are United, approfondisce i temi già presentati in A Crowded Apocalypsde.com. A Modena si metterà in atto una fittizia protesta in “crowdsourcing”, in cui i protestanti mostrano cartelli con slogan privi di significato, pronti per essere “riempiti” con contenuti all’occorrenza. La performance è una azione commissionata in tutto e per tutto, in cui i manifestanti sono attori che con le scritte vuote che portano si mettono idealmente a disposizione di una causa, individuale o collettiva che sia.
Interverranno:
Carlo Sala, curatore della Fondazione Francesco Fabbri di Treviso e di F4 una idea di fotografia /festival,
Matteo Cremonesi, collettivo IOCOSE
Niccolò Benetton e Simone Santilli, The Cool Couple.

agender01Il progetto di agendER/ rete, cultura, città ha avuto inizio nell’aprile 2013 a Modena. É stato sostenuto dal Dipartimento di Economia dell’Università di Modena, in particolare l’area di ricerca GenderCAPP del Centro di Analisi delle Politiche Pubbliche, e ha ottenuto un finanziamento dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Modena.
Il progetto vuole contribuire alla lettura della realtà culturale e sociale modenese valorizzando un’ottica partecipata, attenta in modo particolare nei confronti del mondo giovanile e delle donne. Il suo obiettivo è migliorare la vivibilità e potenziare la “capacità” complessiva della città.
Nel nome agendER sono condensati tre elementi chiave del progetto stesso: “agenda”, ovvero la sua finalità operativa, “gender”, ovvero l’attenzione verso le differenze, e “ER”, ovvero l’orientamento ad adottare uno sguardo allargato ad altre esperienze, quanto meno nella regione Emilia-Romagna, in una prospettiva di condivisione e arricchimento.

metronomMetronom è una associazione culturale che promuove progetti dedicati alla cultura visiva contemporanea, con una particolare attenzione alla fotografia.