Riforma. Bastico: Italia perde occasione. Modifiche al Senato solo parziali – OrizzonteScuola.it

di Vincenzo Brancatisano

“Non credo che al Senato cambierà granché. Posso solo dire come farei io la riforma della scuola se fossi al posto di Renzi”. La professoressa di Diritto, Mariangela Bastico, ex senatrice del Pd, viceministro dell’Istruzione nel Governo Prodi, franato nel 2008, autrice della prima legge regionale sul diritto allo studio (intitolata “Non uno di meno”) quando era assessore in Emilia Romagna, dà ora l’impressione di chi ha smesso di interloquire con il Pd.

I rapporti con la parlamentare Francesca Puglisi e i responsabili scuola del partito sono dei ricordi. “Con questa riforma e con i modi con i quali è stata condotta – aggiunge la professoressa Bastico – l’Italia ha perso una grande occasione”.

Senatrice Bastico, mi dia intanto un giudizio complessivo della Riforma.

“Il mio giudizio è negativo anche se dentro il testo ci sono elementi condivisibili. Mancano almeno due elementi strutturali, o meglio, se ci sono non sono condivisibili”.
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notecidi n. 8 – 22/5/2015

a cura di E. Colonna e L. Zou

Forse non è esagerato affermare che in questi giorni la scuola italiana sta attraversando uno dei momenti più difficili della sua vita. Anche chi non ha scioperato il 5 maggio (una minoranza in verità) e non è stato davanti a Montecitorio o nelle piazze di tutta Italia dove si continua ad esprimere un profondo dissenso, in queste ore è in ansia per le sorti della scuola pubblica e pone molte delle speranze ancora possibili nella discussione che a partire dalla prossima settimana si svolgerà in Senato. Una parte consistente della scuola è in piazza, e gli altri stanno col fiato sospeso. Infatti con lo sciopero del 5 maggio e la mobilitazione di questi giorni anche l’opinione pubblica più distratta si è accorta che non si tratta più di malcontento dei precari tagliati fuori dalla messa in ruolo, ma di un movimento di protesta ben più vasto che mette in discussione l’impianto dell’intervento del governo sulla scuola. Si tratta della natura della scuola pubblica, e tutti coloro che si occupano di scuola l’hanno capito, nonostante i maldestri tentativi del presidente del consiglio di mettersi alla lavagna. Qui non siamo chiamati in causa come insegnanti o dirigenti, studenti o genitori, ma come cittadini. Mettendo in discussione la natura del rapporto di lavoro degli insegnanti si scardina l’ossatura della scuola pubblica perché si mina alle basi la libertà di insegnamento e qualsiasi ipotesi di governance condivisa. Se questa legge passerà i dirigenti avranno il potere di scegliere i docenti, con criteri decisi scuola per scuola, utilizzarli anche per insegnamenti per i quali non sono abilitati, non confermare il loro incarico dopo tre anni. Tutto ciò è sufficiente non a mettere in discussione ma a far saltare la scuola intesa come comunità educante. Che il governo e il parlamento si fermino. Lo stanno dicendo in tanti in queste ore: si può fare una riforma della scuola contro la scuola?

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Semi di giustizia, fiori di legalità

23 maggio 2015 – Ore 17.00
Auditorium Marco Biagi – Largo Marco Biagi 10

Musiche e parole in occasione del 23° anniversario della strage di Capaci
Gruppo vocale e strumentale OLOGRAMMA dir. ROBERTA FRISON

Interventi degli studenti delle Scuole Medie Lanfranco: Pensieri di memoria e giustizia nel ricordo di Giovanni Falcone, Francesca Morvillo, Vito Schifani, Rocco Dicillo, Antonio Montinaro e di tutte le vittime innocenti delle mafie.

Visualizza la locandina con il programma dell’iniziativa