Bastico: «Scelte importanti sempre decise da pochi»

L’ex sindaco all’attacco: «Nulla di male se si aderisce a proposte di  confronto ma c’è bisogno di discussioni costruttive se non vogliamo altri effetti negativi»
di Elisa Tirabassi

La percezione di una base di partito debole e confusa si consolida quando ci si accorge che oggi i partiti non esistono più, se li si considera nella loro accezione originale, come quei lieviti sociali radicati nell’impianto democratico della nostra Costituzione.
Chissà cosa pensa il Pd modenese di questo pullulare di associazioni. C’è chi non si risparmia nei giudizi, a partire dal dualismo di Antonia e Ho in Mente Modena, che coincidono con anime diverse dello stesso Pd. «Altre forme di partecipazione ed elaborazione politica,
a livello nazionale e locale spiega Mariangela Bastico vanno trovando spazio, in quanto in politica ogni spazio vuoto viene riempito. Fondazioni, associazioni, gruppi, reti, presentano ambiti di interesse, finalità e modalità operative molto differenti». Bastico sostiene che «giudicarli a priori come soggetti “contro” o come “braccio armato” di un qualche politico locale o nazionale mi sembra sbagliato e privo di fondamento.
“Antonia” è contro Renzi? “Ho in mente Modena” contro Muzzarelli? “E la Fabbrica delle Idee”… Detto così mi sembrano sciocchezze».
Bastico suggerisce che queste nuove associazioni debbano essere giudicate all’opera, per ciò che sanno produrre per la città. «Penso che Modena abbia un grande bisogno di discussioni e di proposte costruttive sui temi della città prosegue Bastico del suo sviluppo, della sua qualità sociale. Troppe scelte importanti sono state
decise da pochi, pochissimi e ne stiamo vedendo gli effetti negativi.
C’è bisogno nella politica locale e nazionale di pensiero, auspicabilmente “competente e lungo”, di riflettere non solo di “fare”».
«Se i cittadini si riuniscono aderendo ad associazioni, partecipando
ad iniziative che queste propongono, non ci vedo nulla di male conclude Bastico anzi, come antidoto alla diffusione dell’ultra-individualismo ormai imperante, penso che questi soggetti nati o nascenti possano essere opportunità.
Ad una condizione però: che sappiano raccogliere competenze,
persone “nuove”, che non siano composti da pochi e dai soliti noti».

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