Vi segnalo l’interessante articolo di Repubblica di martedì 1 luglio “Donne, qualcosa è cambiato. Ecco i conti delle quote rosa“.
Contiene i primi significativi risultati della legge n.120 del 2011, che prescrivere la presenza di quote crescenti di donne nei consigli di amministrazione delle società quotate in borsa, pubbliche e private, percentuale passata dal 7% nel 2011 al 25% nel 2014.
Molto aumentata è anche la presenza delle donne nelle istituzioni, nel Parlamento italiano ed Europeo, fino al 50-50 dei componenti del Governo.
Ma accanto alle luci, che sembrano riguardare soprattutto chi è ai vertici, ci sono ombre rilevanti per le tante donne che appartengono alla fascia media della società, che vedono ridurre le opportunità di occupazione, aumentare la precarietà ed il divario salariale.
E i sensi di colpa nei confronti dei componenti della famiglia (figli, coniugi, genitori), che accompagnano ogni donna che riesce a realizzare un proprio percorso professionale di successo, i “tabù” permangono, come scrive Guia Soncini nel suo articolo “Se i tabù sfidano la parità tra i sessi“.






